Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che approva le Linee guida per l’orientamento scolastico, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). All’interno di esso alcune novità importanti tra cui l’istituzione della figura del “docente tutor” nelle scuole secondarie con il compito di migliorare la personalizzazione dell’insegnamento e contrastare la dispersione scolastica.
Il ruolo di questo docente, che dovrà essere formato e ricevere un compenso aggiuntivo , sarà quello di seguire “ i ragazzi più in difficoltà e anche quelli con più talento” al fine di “ tirare fuori i talenti, le abilità, le attitudini e valorizzarle”.
Tali docenti, stando alle dichiarazioni ufficiali, dovrebbero entrare in gioco dal prossimo anno scolastico ma ciò , oggettivamente, appare improbabile visti i tempi per la loro formazione e le risorse economiche da disporre.
L’idea in teoria è lodevole anche se occorre capire meglio come verrà realizzata. Alcune battute rilasciate dal Ministro alla stampa lasciano infatti un po’ perplessi. Accanto al proposito di aiutare gli allievi più in difficoltà vengono dallo stesso espressi concetti che lasciano un po’ spiazzati, come l’affermare che “ l’arrivo degli insegnanti tutor nelle scuole è la prima applicazione del principio del merito, perché porta a valorizzare i talenti, l’impegno, i percorsi di formazione” e ancora che “non c’è bisogno di avere un tutor in ogni classe di secondaria di I e II grado”.
Viene infatti da chiedersi cosa centri il principio del merito, che significa sostanzialmente premiare gli allievi più bravi, con la valorizzazione di tutti i talenti e le intelligenze, semmai merito degli insegnanti che la attuano.
Non vorremmo che poi, nell’attuazione pratica, i docenti tutor fossero destinati ad occuparsi principalmente dei talenti degli allievi migliori limitandosi magari a consigliare alle famiglie degli allievi “meno meritevoli” le scuole “a loro più adatte”. A ciò fa pensare anche il fatto che non siano previsti tutor in ogni classe e quindi per tutti gli allievi ma solo in alcune, con quali criteri non è dato di sapere.
A nostro avviso l’insegnante tutor è una figura estremamente importante dal punto di vista educativo e didattico che deve accompagnare tutti gli allievi affinché sia possibile una concreta valorizzazione di tutte le intelligenze ed una reale cura e inclusione di tutte le personalità. Proprio per questo, sul modello delle Scuole Democratiche Libertarie, ogni insegnante tutor può occuparsi non di una classe intera ma di piccoli gruppi di allievi in modo da poterli seguire efficacemente: dunque più tutor in ogni classe. Non sarebbe sovrapponibile con la figura del Coordinatore il cui compito dovrebbe essere invece quello di raccogliere il lavoro dei tutor per metterlo a disposizione dell’intera equipe insegnante.
Il dubbio che sia questo che il Ministro intenda lo abbiamo, anche forte. Tuttavia dare un giudizio negativo a delle presunte buone intenzioni prima che diventino un progetto maggiormente dettagliato, ci sembra inopportuno . Attendiamone gli sviluppi che non saranno prevedibilmente a breve.